LE ORIGINI DELLA SALSAbandiera Cuba

Per riuscire a comprendere l’evoluzione musicale che ha portato al risultato finale di questo grande e conosciutissimo genere musicale chiamato SALSA, occorre fare un brevissimo cenno storico su Cuba.

Nell’ottobre del 1492 Cristoforo Colombo avvistò l’isola e ne rivendicò il dominio spagnolo. Gli Spagnoli, così come fecero nel resto delle colonie americane, soggiogarono i circa 100 000 indigeni dell’isola, che nell’arco di un secolo vennero quasi tutti sterminati, in primo luogo dalle malattie di origine “europea” contro le quali i sistemi immunitari indigeni non erano preparati e in secondo luogo dai lavori forzati in cui gli indigeni furono normalmente impiegati.

schiavituIniziò così la tratta degli schiavi, dall’Africa gli spagnoli importarono migliaia di neri soprattutto provenienti dalle tribù Yoruba.

Nel corso dei secoli nasce una lenta fusione tra le sonorità prettamente ritmiche dei popoli africani e le melodie della musica europea. I principali generi che portano alla salsa possono essere così riassunti:

 

AFRO-CUBANA (SANTERIA):

ballerina folcore cubanoLe danze Afro Cubane venivano praticate, dal punto di vista religioso (Santeria o Regla de Ocha) non per puro piacere ma per commemorare, ringraziare o chiedere aiuto alle divinità (Oricha), con regole precise nel canto, nel suono e nel ballo. Dal sincretismo di elementi della religione cattolica con altri della religione praticata dagli schiavi africani nasce la Santeria (religione) e le danze afro cubane in genere. Con il termine Santeria talvolta si esprime, erroneamente, la danza afro-cubana, che esiste invece come espressione artistica, folklorica e culturale, pur mantenendo precise regole nel canto, suono e ballo.

RUMBA:

Nella musica cubana con il termine rumba si identifica un insieme di ritmi musicali e di danze. La rumba trova le sue radici nella musica portata a Cuba dagli schiavi africani deportati sull’isola dai colonizzatori spagnoli. Ritmicamente è basata sulle cinque battute che identificano la clave.

La rumba si sviluppò nelle provincie de L’Avana e Matanzas alla fine del XIX secolo. Essendo un ballo afro-cubano sensuale ed energetico, la rumba fu spesso repressa e bandita poiché era considerata oscena. La rumba cubana è completamente diversa dalla rumba da sala, o dallo stile di musica africana chiamata anch’essa rumba. La rumba cubana spesso inizia con un cantante solista che pronuncia sillabe senza particolare significatofile000130 (‘diana’). Quindi comincia ad improvvisare un testo indicando il motivo per cui viene cantata quella particolare Rumba (‘decimar’: strofa di dieci battute), oppure comincia una canzone più o meno ripetitiva come: “Ave Maria Morena” (Yambú, Anónimo), “Llora Como Lloré” (Guaguancó, S. Ramirez), “Cuba Linda, Cuba Hermosa” (Guaguancó, R.Deza), China de Oro (Laye Laye)” (Columbia).

Ci sono tre generi di Rumba

Yambu: Questo è lo stile più antico e più lento, chiamato anche “Rumba dei Vecchi”. Il ritmo è lento e incorpora movimenti che simulano fragilità; può essere ballata da soli (questo vale specialmente per le donne) o in coppia. Sebbene i ballerini possano flirtare con le compagne durante il ballo, non usano il vacunao della Rumba Guaguancó.

scuola-cubana-del-ronGuaguancò: È più veloce del Yambú, con ritmi più complessi e sviluppa movimenti apertamente di approccio tra l’uomo e la donna che “interpretano” il ruolo di “Gallo” e “Gallina”. Le donne hanno il compito sia di attrarre l’uomo che di “proteggersi” da lui, che tenta di “possedere” la donna con il vacunao mentre lei è distratta – l’uomo indirizza la mano che tiene un fazzoletto verso le gambe o il bacino della donna per simulare un contatto sessuale. Per difendere se stessa, la donna copre con una o entrambe le mani, oppure può usare la gonna, il punto a cui è rivolto il “colpo” dell’uomo e frusta via l’energia sessuale dal suo corpo. Molto probabilmente il vacunao è stato ereditato dalla danza yuca o macuta, che è stata portata sull’isola dai Bantú. La musica Guaguancó è divisa in due sezioni principali. La prima, il canto, eseguita dal cantante solista, talvolta parzialmente improvvisata. Sotto la voce principale sono suonate delle parti ritmiche: uno o due tamburi conga suonano un ostinato con due diversi toni, mentre un altro musicista tamburella il lato di un tamburo con le bacchette, chiamati palitos. In genere il cantante suona anche le claves.

Columbia: La Rumba Columbia (non “Colombia”) è quella più veloce ed energica, con tempo 6/8, che spesso è accompagnato dal battito di una campana. Si crede che la Columbia abbia le sue origini nei borghi interni dell’isola di Cuba, piuttosto che nei quartieri sub-urbani delle grandi città da dove provengono le altre forme di rumba. Un ballerino solista, di solito un uomo, provoca i percussionisti, specialmente il musicista con i tamburi piccoli, per spingerli a suonare ritmi complessi che il ballerino imita attraverso movimenti creativi e talvolta acrobatici. I ballerini possono anche competere tra di loro per dimostrare la loro agilità, forza, fiducia e senso dello humor. Tutti questi aspetti della rumba columbia derivano da una forma di arte marziale coloniale chiamata El Juego de Mani che è simile all’esecuzione della Capoeira Brasiliana. La Columbia incorpora molti movimenti che derivano dai balli congolesi e dal flamenco, fino ad arrivare alla breakdance a all’hip hop. Secondo Gregorio ‘el Goyo’ Hernandez, percussionista cubano, cantante, compositore e storico, ritenuto uno specialista dell’argomento, la rumba columbia trova le sue radici nei canti e nei ritmi delle tradizioni religiose degli Abakuá.

SON:

Il son cubano è un ritmo nato a Cuba e più precisamente a Santiago di Cuba, verso la metà del XIX secolo. Il Son è il primo genere che dalla contaminazione e dalla mescolanza tra la tradizione musicale dei colonizzatori europei e i ritmi degli schiavi africani. È il genere che ha dato origine ai ritmi caraibici più ballati oggi.

I contadini della zona, dopo il ritorno dal lavoro nei campi, si dilettavano in feste campestri chiamate changuì. In queste feste popolari ballavano e cantavano simulando e, talvolta, deridendo i padroni aristocratici. Non era insolito che gli schiavi andassero a “sbirciare” le feste che davano i padroni, sia per ammirare lo sfarzo che non potevano avere, sia per guardarli ballare.

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All’epoca, il ballo aristocratico era il danzòn, che derivava da balli europei. I contadini avevano nel sangue il ritmo e le movenze delle rumba africana che gli era stata tramandata dagli schiavi africani deportati sull’isola. L’unione dei due stili ha creato il son. La diffusione avvenne per mezzo dei trova, musicisti che giravano Cuba raccontando nelle loro canzoni le storie degli schiavi e che si esibivano in gruppetti di due o tre persone alla volta. Nel 1916 i fratelli Martìnez fondarono il primo gruppo musicale ufficiale di son: il Cuarteto Oriental. Negli anni il son si trasformò da ballo di nicchia a ballo popolare. Negli anni ’40 comparve sulla scena Arsenio Rodríguez, che diventò il musicista che maggiormente influenzò il son. Egli introdusse gli assoli degli strumenti e le improvvisazioni, aggiunse altre trombe e percussioni, tutti strumenti che erano usati anche in precedenza, si passò così dai septetos ai conjuntos. Con l’arrivo del mambo e del cha cha cha negli Stati Uniti, il son (padre degli altri due generi) divenne ancora più popolare.

Con gli anni il Son si è un po’ perso ma il film e il successivo album Buena Vista Social Club, usciti alla fine degli anni ’90, rilanciarono la popolarità del genere musicale fino a farlo diventare un fenomeno mondiale.

SALSA:

Sono molte le teorie che ruotano attorno alle origini della salsa, vediamone una.

Sempre ad Arsenio Rodriguez si attribuisce il grande onore di aver dato un ulteriore svolta alla musica cubana. Uno spunto dal quale Severino Ramoz, un arrangiatore dell’emittente “radio progresso”, compose un minuti di musica con un nuovo stile di struttura per trombe, piano, percussioni e il coro grecoantillano e nacque così la prima salsa cubana. Si diffuse rapidamente tra le nazioni del mar dei Caraibi ma negli anni sessanta, l’embargo americano, ne blocco il successo. A sostegno di questa teoria c’è la presenza della clave che la si trova nei ritmi africani ben prima che nella salsa. Si ritiene quindi valida l’ipotesi di un evoluzione della musica nata dall’incontro dei ritmi africani con le melodie ispanoeuropee.

Un’altra ipotesi vuole che la salsa sia nata negli Stati Uniti. Nel barrio del quartiere latino di New York avviene un incontro tra le tradizioni di diverse etnie, cubani, portoricani, venezuelani, colombiani… il terreno è fertile e i ritmi si miscelano. Al son cubano si uniscono il Jazz, il Rhytm ‘n Blues, la cumbia e la rumba.

Anche Puerto Rico rivendica la paternità della salsa. Godendo del vantaggio del mercato libero di cui cuba non godeva, parecchi produttori discografici lanciarono sul mercato prodotti Portoricani.

Fania_All_Stars-Live_June_11,_1994,_Puerto_Rico-FrontalNel frattempo a Cuba nacque un gruppo storico che portò fama alla salsa, i Fenia all star, padre fondatore del gruppo fu Jhonny Pacheco. Tra i componenti del gruppo troviamo nomi illustri della musica come Tito Puente, Celia Cruz, Willy Colon, ecc.

L’origine del nome “Salsa” proviene dalla necessità dei discografici di attribuire al genere musicale un nome facile da ricordare, “Salsa” rendeva perfettamente l’idea dell’insieme di ritmi e quindi della natura di cui è composta. Al musicista Tito Puente questo nome non va giù ed afferma “La salsa si mangia, non si suona” ma nulla può davanti al “potere commerciale” delle case discografiche.

In conclusione ciò che più conta è che questa musica è riuscita a superare le barriere razziali e ad unire in un unica passione bianchi e neri… Il Ballo!

 

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Bibliografia: wikipedia e testo danze caraibiche MIDAS

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